Concordato Preventivo Biennale (CPB)

Vogliamo riassumere le informazioni principali sul nuovo istituto del Concordato Preventivo Biennale (CPB). La proposta può essere accettata per la prima volta per gli anni 2024 e 2025 da imprenditori e liberi professionisti soggetti agli indici di affidabilità ISA o che applicano il regime forfettario.

Come funziona il Concordato preventivo?

Il Concordato preventivo è un accordo biennale con l'Agenzia delle Entrate riguardante il reddito da dichiarare derivante dall'attività imprenditoriale o professionale per gli anni 2024 e 2025. Il reddito viene calcolato preventivamente dall'ente fiscale, basandosi sulle informazioni disponibili all'Agenzia delle Entrate, principalmente legate ai dati utilizzati per gli indici ISA.

Chi può utilizzare il Concordato preventivo?

L'accordo può essere utilizzato da piccole e medie imprese e da liberi professionisti soggetti agli indici di affidabilità ISA (principalmente contribuenti con ricavi non superiori a 5,16 milioni di euro). I contribuenti che adottano il regime forfettario possono utilizzare il Concordato preventivo solo per l'anno 2024. Le imprese costituite nel 2023 che non erano tenute ad adottare gli indici di affidabilità ISA sono escluse.

Cronologia

Entro il 15 giugno 2024, l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione il software per redigere il Concordato preventivo. Successivamente, sarà possibile completare i dati mancanti, come ad esempio le plusvalenze positive o negative attese. Solo allora sarà possibile determinare la proposta definitiva per il Concordato preventivo.

Entro il 15 ottobre 2024 (= nuova scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi) dovrà essere presa la decisione di accettare o rifiutare il Concordato e questa dovrà essere indicata nella dichiarazione dei redditi.

Cosa considerare?

In linea di principio, l'azienda deve essere in grado di stimare preventivamente se le aspettative di utile imponibile potrebbero essere più alte o più basse rispetto alla proposta dell'ente fiscale. Pertanto, la decisione dipende sia dalla proposta dell'Agenzia delle Entrate che dalla valutazione della base imponibile prevista dall'azienda.

I possibili vantaggi:
  • Se la proposta per il Concordato Preventivo è inferiore alla base imponibile effettivamente attesa, ciò consente un risparmio fiscale;
  • Riduzione del periodo di prescrizione a due anni e assenza di verifiche fiscali per la determinazione del reddito (l'Agenzia delle Entrate prevede di intensificare le attività di controllo nelle imprese che non accettano il Concordato, utilizzando le risorse liberate);
  • Concessione degli stessi benefici previsti per i contribuenti con un punteggio ISA di almeno 8 (esonero dal visto di conformità per la compensazione di crediti d'imposta più elevati, esenzione dalle limitazioni per le società di comodo o non operative).
I possibili svantaggi:
  • Se la proposta è superiore alla base imponibile effettivamente realizzata, le imposte saranno comunque richieste sulla base della maggiore base imponibile concordata;
  • La valutazione o la pianificazione preventiva dell’utile è spesso molto difficile a causa dei vari fattori che possono influenzare il risultato;
  • Procedura che richiede molte consulenze.

Seguiremo gli ulteriori sviluppi normativi e Vi informeremo sulle istruzioni concrete non appena disponibili.

 

Cordiali saluti

Studio Associato Brugnara - Schweigkofler – Weger & Partner

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